venerdì 27 aprile 2012

Merendi ... amo: i pannociati marchigiani

Ho ancora un po' di confusione in testa: link, copia incolla, pagine google, ma ... mi piace e visto che a cinquant'anni ho deciso di entrare in questo mondo che tutti chiamano virtuale, cercherò di impegnarmi e dico ... impegnarmi!!! Queste poche parole per comunicarvi la bella notizia: sarò la rappresentante delle Marche nella raccolta di ricette tradizionali: un'iniziativa nata dall'idea di Barbara, Renata e Michela e che nel loro " viaggio" stanno reclutando blogger, uno per regione, che ogni settimana, e più precisamente ogni venerdì sera, pubblicheranno una ricetta tipica della propria regione in base un argomento scelto, uguale per tutti. Questa settimana l'argomento scelto è merenda/spuntino e queste sono le regioni con le varie ricette

CALABRIA: Pane cunzatu di Rosa ed Io
CAMPANIA:  Saltimbocca napoletano di Le Ricette di Tina
SICILIA:    Pani friutu e pani ccu l’ogghiu e cco zuccuru  di Cucina che ti
Passa 
TOSCANA: Panino al lampredotto di Non Solo Piccante
LOMBARDIA:  Rosümada e pan de mej   di L’Angolo Cottura di Babi
VENETO:  Crema fritta di Semplicemente Buono
FRIULI VENEZIA GIULIA:   Buchtel  di Nuvole di Farina
PIEMONTE:   Merenda (o Marenda) Sinoira  di La Casa di Artù
EMILIA ROMAGNA:  La Piadina romagnola  di Zibaldone Culinario
TRENTINO ALTO ADIGE:   Merenda dolce/salata dalla Val di Gresta..con
amore! di A Fiamma Dolce
PUGLIA: Fcazz e fcazzedd   di Breakfast da Donaflor
LAZIO:  Supplì al telefono   di Chez Entity
LIGURIA:    torta paradiso - genoise  di Un’arbanella di Basilico
UMBRIA:  Torchietto al Formaggio e Capocollo di 2 Amiche in Cucina

Sono molto emozionata e lusingata ed appena ho saputo l'argomento che dovevamo trattare mi sono
balenate centomila ricette e, a dire la verità, la scelta non è stata semplice: il comune pane fatto in casa, i biscotti dei marinai, la crescia sai grascei, la crescia con il rosmarino, i maritozzi, la pimpinella. Ma, visto che lavoro in un negozio di generi alimentari, mi sono chiesta: cosa preferiscono comperare le mamme per la merenda dei loro bambini e che, allo stesso tempo, rientra nelle ricette che caratterizzano la mia regione? Non esiste risposta più logica: i pannociati!!!


                                                            Ingredienti
                                                       
                                                            3 uova
                                                            gr.500 di farina
                                                            gr.50 di lievito di birra
                                                            gr.100 di olio extravergine d'oliva
                                                            gr.100 di parmigiano grattugiato
                                                            gr.200 di noci sgusciate
                                                            gr.200 di pecorino fresco tagliato a dadini
                                                            gr.50 di latte
                                                            sale e pepe


In una terrina versiamo la farina, il parmigiano grattugiato, le uova, l'olio, il lievito sciolto nel latte tiepido, il sale e il pepe. Ottenete un impasto morbido e lasciate lievitare per circa mezz'ora in un luogo caldo e privo di correnti d'aria. Trascorso questo periodo uniamo le noci, impastiamo e lasciamo nuovamente lievitare per mezz'ora.



Ora dall'impasto preleviamo una piccola quantità, l'allarghiamo sul palmo della mano ed inseriamo nella parte centrale un pezzettino di pecorino.



 Richiudiamo formando una piccola pagnottella che andremo a posizionare sulla teglia del forno, precedentemente ricoperta con la carta forno.
                                                           

Lasciamo nuovamente lievitare per mezz'ora e poi inforniamo in forno precedentemente scaldato a 180° per circa 40 minuti. Sforniamo e lasciamo raffreddare sulla gratella dei dolci. Caldi sono deliziosi ma il vero sapore si gusta quando sono raffreddati. Si conservano per più giorni avvolti in un canovaccio o in un barattolo per biscotti. Buon appetito!


La ricetta è perfetta ma mi rendo conto che ancora quel "copia e incolla" non è il mio forte; per non parlare dei link. Poi dovevo pubblicare alle 21,30!!! Sono in netto ritardo, mi scuso anticipatamente e corre subito da Barbara del blog "l'angolo di Babi" e speriamo di essere più precisa la prossima settimana con un'altra ricetta tipica delle Marche. Ehi, ehi! Aspettate il banner!!!! 


mercoledì 25 aprile 2012

Ricetta marchigiana: i passatelli asciutti

Con questo post vorrei ringraziare il Molino Chiavazza e il blog La cultura del frumento per avermi inviato un pacco contenente alcuni dei loro prodotti. La prima cosa che ha attirato la mia attenzione è stato il libro con tantissime ricette regionali relative la pasta fatta in casa: la reazione è un classico, visto che sono una grande appassionata di libri di cucina. Ho sfogliato velocemente le pagine e ... Lombardia, Sicilia, Veneto, cavatelli molisani, cappellacci ferraresi e ... Marche. E ... rullo di tamburi ... si ci sono anche le Marche con tre ricette tipiche della mia regione: i cacioni, i vincisgrassi e le pincenelle. Ma la mia curiosità non si è fermata qui, ed eccomi a rovistare nel pacco, fra i vari tipi di farina ed ad ogni confezione ho mentalmente associato una ricetta e dovevate vedere la mia faccia quando ho scoperto l'ultimo pacchettino, tutto rannicchiato nell'angolino: il cous-cous. Lo so! Sono e resterò un' eterna bambina e di questo ne vado fiera perché è bellissimo provare delle grandi emozioni per delle piccole scoperte.
Ed eccomi a presentarvi la ricetta che visivamente ho pensato nel vedere la farina antigrumi: i passatelli asciutti.        




Ingredienti a persona

1 uovo
gr. 40 di parmigiano grattugiato
gr. 40 di pane raffermo grattugiato
gr. 20 di farina del Molino Chiavazza
sale
noce moscata grattugiata
scorza di limone grattugiata




Poniamo in una grossa ciotola tutti gli ingredienti nel seguente ordine: formaggio, pane grattugiato, farina, sale, uova, noce moscata e scorza di limone grattugiata. Impastiamo velocemente fino ad ottenere un impasto sodo e compatto che andremo a riporre nel frigo per mezz'ora. A questo punto non ci rimane altro che scegliere lo strumento per realizzare i nostri passatelli. La tradizione marchigiana vuole che il vero ed unico arnese per un'ottima riuscita sia un disco forato con due manici laterali ed opposti. Altro metodo è quello di porre l'impasto all'interno dello schiacciapatate. Ed ecco il gioco è fatto!!! Basta premere e si vedono fuoriuscire i famosi passatelli.  Ma in questa sede vi voglio parlare di una mia idea, nata dalla mia impossibilità momentanea di far forza. sia sul vecchio arnese, sia sullo schiacciapatate. Quindi, pensa che ti ripensa, ecco cosa ha escogitato la mia testolina!!! Il tritacarne. Lo so cosa state pensando: questa è diventata pazza! Ed è la stessa cosa che ha pensato l'omino del negozio di casalinghi che continuava a ripetermi che, con l'avvento del tritacarne elettrico, quello da me richiesto non l'utilizzava più nessuno: tanto meno per fare i passatelli. Dovevate vedere il suo sguardo: la sua incredulità di fronte alla mia convinzione che da giorni mi martellava. Una vocina continuava a ripetermi: Sabrina basta togliere la lama a forma di croce che c'è all'interno del tritacarne e che in realtà, come tritacarne, assolve in pieno al suo vero scopo. Ed ecco il risultato 



Non è un'immagine presa dal web, ne scopiazzata da altri siti o blog ma sono i miei anzi spero ... a presto i vostri passatelli. Con questo sistema sarete voi a decidere la lunghezza dei passatelli e vi assicuro che sarà un vero successo nel portare a tavola un piatto decisamente buono e anche bello da vedere! 
Ops! Continuiamo con la ricetta, perché a questo punto dobbiamo cuocere i passatelli in abbondante e bollente acqua o brodo vegetale. Appena salgono in superficie i passatelli sono pronti per essere scolati o raccolti delicatamente con una ramina, o un attrezzo da cucina forato. Ora lascio a voi la scelta del sugo: gamberi e zucchine, salsiccia e verdure, sogliole e pendolini, fonduta e tartufo, canocchie e panna, radicchio e speck, stracchino e rucola e tante altre soluzioni in base ai vostri gusti. 
Cosa me dite di funghi trifolati con pendolini freschi, il tutto arricchito da scaglie di parmigiano? Questa è la mia scelta, ora aspetto la vostra! Buon appetito!


mercoledì 18 aprile 2012

C'è, c'è ... il cece!!!

"Buongiorno Sabrina, vorrei del cece!"
"Subito, signora! Preferisce il cece in barattolo o il cece secco?"
"Scusi, cosa significa il cece secco? Esiste ancora?"
"Certo che esiste! E' utilissimo per ottenere la farina di ceci da usare per le crespelle o per la famosa farinata, mentre se si vuol ottenere un'ottima zuppa bisogna avere l'accortezza di metterlo in ammollo in una ciotola per una notte, dopo di che è pronto per essere cucinato".
"Davvero una bella idea! Mi ricorda il cece che faceva mia nonna ed ho in mente ancora il profumo del rosmarino che si espandeva in tutta la cucina mentre lentamente veniva cotto in una vecchia pignatta sulla stufa a legna; ma il tempo ha scolorito i ricordi e la ricetta me la sono dimenticata! Cosa mi consigli?"
"Le ricette per poter cucinare il cece sono tante e svariate quindi io proporrei di iniziare con una ricetta semplicissima  ma ottima per gustare il vero sapore di questo legume senza perdere le sue qualità organolettiche".
                   
 



Ingredienti

cece
rosmarino
aglio 
sale e pepe
olio

Mettiamo in ammollo il cece per una notte o per 6/8 ore in acqua a temperatura ambiente. Trascorso questo periodo sciacquiamo abbondantemente il cece e mettiamolo in un tegame con acqua, rosmarino, legato con un filo, aglio in camicia e sale: facciamo bollire lentamente per circa 1 ora e mezza. Dieci minuti prima di raggiungere la cottura, uniamo un giro d'olio ed pepe macinato a mulinello. Serviamo con fette di pane casereccio leggermente tostato. Buon appetito!
Si potrebbe fare anche un soffrittino, ma questa è un'altra ricetta e direi di lasciarla per la prossima volta!!!


mercoledì 11 aprile 2012

I veri protagonisti del mio dolce: cioccolato bianco e violette cristallizzate


Era un po' di tempo che pensavo di realizzare questa torta, ma, tutte le volte che mentalmente mi sentivo pronta, immancabilmente ero sprovvista di qualche ingrediente insostituibile per ottenere il risultato sperato. Poi, quando qualche giorno fa, ho trovato anche le violette vere cristallizzate mi sono detta: ora o mai più! Ed eccomi a padellare tra il cioccolato bianco di buona qualità, ideale per fondere, yogurt alla pesca, panna, ricotta e un piccolo pezzettino di colomba pasquale, fatto avanzare appositamente per chiudere la torta. Ma seguitemi attentamente e non ve ne pentirete. Ci tengo a precisare che mi sono fatta aiutare dal mio caro amico Bimby, insostituibile in cucina per il grande aiuto sia per gli impasti che per velocizzare i tempi di realizzazione. Per chi non possiede questo elettrodomestico può comunque seguire le quantità degli ingredienti; ci vorrà un po' più di tempo e qualche tegame in più da lavare ma il risultato è quasi lo stesso.
Ingredienti
Per la copertura
gr, 300 di cioccolato bianco
per il ripieno
3 fogli di gelatina circa gr.6
gr. 250 di yogurt alla pesca
gr. 125 di panna fresca
gr. 125 di ricotta
gr. 50 di zucchero
per terminare
gr. 200 di colomba pasquale 
succo alla pesca
fiori di violetta cristallizzati

Per prima cosa tritiamo nel boccale il cioccolato bianco: 10 sec. vel.8  e poi lo andiamo a fondere 4 min. 50°vel 2. Otteniamo una crema di cioccolato bianco che versiamo nello stampo al silicone cercando di ricoprirlo completamente  con un leggero movimento rotatorio dello stampo stesso A questo punto per una maggior precisione capovolgiamo lo stampo sulla grata per dolci per eliminare il cioccolato in eccesso.





Appena raffreddato il cioccolato possiamo sformare il guscio dallo stampo e riempirlo con la crema così ottenuta: mettiamo nel boccale la panna, lo zucchero e la gelatina precedentemente ammollata e strizzata, azioniamo il Bimby per 3 minuti, 50° e velocità 2. Aggiungiamo lo yogurt e la ricotta: 2 minuti velocità 3. Lasciamo raffreddare in frigo e appena la crema si è rassodata ricopriamola con le fette di colomba che andremo a pennellare con il succo di frutta alla pesca. Ora il dolce è pronto per essere girato e questo è il risultato!

 


Mi raccomando! Prima di servire decorate il dolce con fiori di violetta cristallizzati dall'inconfondibile sapore di primavera. Buon appetito! 

Con questo post partecipo al contest ideato dal blog Fornelli Profumati relativo a La Pasqua a Tavola

E al contest di Dolcizie... le mie delizie de Arte in cucina


sabato 7 aprile 2012

Crescia di Pasqua

Mi piacerebbe condividere con voi alcuni ricordi legati alla Pasqua e alle sue tradizioni. Chi di voi non si ricorda le famose e mitiche "pulizie di Pasqua"? E si! In realtà la Pasqua era preannunciata un mese prima da un periodo di grande pulizie e di laboriosità durante il quale le donne, le massaie di casa, in maniera più profonda pulivano, lucidavano e riordinavano la casa in particolare si lavavano le tende,si cambiava la carta ai cassetti del mobile contenenti le tovaglie ricamate della nonna, si toglievano le tele formate dai ragni che con i primi raggi di sole si notavano negli angoli della cucina. Per non parlare dei bicchieri e delle stoviglie che facevano parte del corredo e che solo in questo periodo venivano rimosse dai ripiani, lavate e poi riposizionate in bella vista dietro i vetri splendenti delle vetrinette. Tutto era pulito e come si era soliti dire, era tutto lindo e pinto quando arrivava il parroco per la consueta e tradizionale benedizione pasquale. Per noi bambini era un momento solenne, potevamo vedere da vicino una figura importante che assumeva  un ruolo umano. Da dietro l'altare a casa nostra, portandosi dietro un alone di pace e di serenità. Sapevamo già, che finita la benedizione, il parroco avrebbe preso dalla sua borsa una manciata di caramelle per posizionarle sul tavolo. Magicamente i nostri occhi innocenti s'illuminavano e ne pregustavamo il sapore: ora mi viene quasi da sorridere pensando che bastava proprio poco per farci felici! Terminato il rito delle pulizie di Pasqua con relativa benedizione iniziavano i preparativi per la realizzazione della crescia di Pasqua, una sorta di panettone al formaggio che non poteva mancare sulla nostra tavola durante il periodo pasquale e nella colazione del giorno di Pasqua, insieme alle uova benedette, il salame nostrano, un pezzettino di uovo di cioccolato e in qualche caso la coratella d'agnello.



E anche qui i ricordi affondano le radici in alcuni flash che sanno di tradizione, di calore umano, di collaborazione ma non voglio annoiarvi con il passato ma allietarvi con il presente e in particolare con la ricetta della nostra crescia di Pasqua.

Ingredienti

10 uova
kg. 1,2 di farina
gr. 300 di parmigiano grattugiato
gr. 100 di pecorino grattugiato
gr. 100 di lievito di birra
gr. 100 di pasta lievitante o biga
1/2 bicchiere di latte
gr. 300 di olio extravergine
sale, pepe
un pizzico di sale

La sera prima di realizzare la crescia di Pasqua dobbiamo preparare un impasto lievitante o biga o come diciamo noi fanesi in dialetto "formentin", cioè che formenta o lievita, a base di farina, circa un etto, e 25 grammi di lievito di birra. Il mattino seguente andremo ad impastare questo composto con il latte nel quale avremo sciolto il lievito di birra e aggiunto un pizzico di zucchero. Nella spianatoia o nell'interno della madia poniamo la farina, i 2 formaggi grattugiati, le uova leggermente sbattute, l'olio, l'impasto a base di lievito, ed infine il sale e il pepe. Iniziamo ad impastare fino ad ottenere una massa molto morbida e compatta: se seguite alla lettera questa ricetta noterete che l'impasto inizierà a lievitarsi sotto le vostre mani. Ungiamo il tegame dalla caratteristica forma di una sezione di cono rovesciato e poniamo delicatamente l'impasto. Lasciamo lievitare per circa un'ora e infine inforniamo in forno precedentemente riscaldato a 220° per circa un'ora. Sforniamo e lasciamo raffreddare sulla grata per dolci. Non mi rimane che augurarvi buon appetito!

  
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